Il viaggio di nozze

Tour della Sicilia

Cu lu tuppu 'un t'appi, senza tuppu t'appi.
Cu lu tuppu o senza tuppu,
basta chi t'appi e comu t'appi t'appi.

Con i capelli raccolti sulla nuca non ti ho avuta, senza capelli raccolti sulla nuca ti ho avuta.
Con i capelli raccolti o senza capelli raccolti,
basta che ti abbia avuta, comunque ti abbia avuta.

Scioglilingua siciliano che racconta di un giovane innamorato di una fanciulla che portava i capelli raccolti sulla nuca. Poichè la madre di lei osteggiava il loro amore, la giovane per il dolore si tagliò i capelli. Pentita, la madre si arrese e il giovane potè finalmente sposarla.


Omero la definì "verde isola Trinacria, dove pasce il gregge del sole".

Goethe disse che "l'Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito".

Un canto marinaro veneziano recita: "ajo visto el mappamondo et la carta da navichare, ma la Sicilia bene me pare più bel isola del mondo".

Il nostro viaggio comincia il 23 agosto, quando lasceremo il Meridiana Hotel per partire alla volta della Sicilia.

Prima tappa: Taormina. Su un verde promontorio affacciato sullo Jonio e con l'Etna sullo sfondo, sorge Taormina. Unica per lo straordinario incontro di elementi architettonici, urbanistici e paesaggistici, Taormina affascina per la strepitosa cornice naturale, l'atmosfera sospesa nel tempo che avvolge il Teatro greco, le preziose testimonianze medievali l'esuberanza dei giardini, i negozi di artigianato dove si lasciano rimirare gioieli in corallo, merletti, oggetti in ceramica e ferro battuto, e per gli eventi culturali che animano la città in ogni periodo dell'anno.

Seconda tappa: escursione sull'Etna. L'Etna è il più maestoso vulcano attivo d'Europa: tutt'intorno ai crateri, le colate di lava testimoniano con la loro presenza l'incessante attività del vulcano. Oggi l'Etna, che sovrasta l'intera provincia catanese, appare come un imponente cono nero (bianco in inverno), visibile in un raggio di 250 km. Un'imponente e inquietante presenza di cui tutti i catanesi, pur avvertendone la minaccia, sono orgogliosi adesso e lo furono anche in passato.

Terza tappa: Siracusa. Scendendo verso sud lungo la costa ionica, si raggiunge la baia di Sircusa, splendida città che si allunga nel mare con l'isola di Ortigia e che Cicerone definì "la più grande città greca e la più bella di tutte". Per l'incredibile ricchezza di monumenti e luoghi di importanza storica, Siracusa è dichiarata dall'Unesco Patrimonio dell'umanità. L'itinerario alla scoperta di Siracusa ci porterà dal PArco Archeologico, con il Teatro Greco, il più grane della Siclia, l'orecchio di Dioniso (che Carmelo conosce bene) e l'Ara di Ierone, al Duomo medievale, ai palazzi nobiliari di epoca barocca.

Quarta tappa: Ragusa. Un'ennesima meraviglia la regala Ragusa, definita dai letterati, artisti ed economisti come "l'isola nell'isola" o "l'altra Sicilia" grazie alla sua storia e ad un contesto socio-economico unico in tutta l'isola. IL devastante terremoto del 1693 causò la distruzione quasi totale dell'intera città che fu ricostruita nel XVIII secolo in due grandi quartieri: Ragusa superiore, situata sull'altopiano, e Ragusa Ibla, in "presepio roccioso" ricostruito secondo l'antico impianto medioevale.

Quinta tappa: Agrigento e Selinunte. Ad Agrigento si trovano i resti greci più rilevanti al di fuori della Grecia stessa. ARrivando di sera, si viene acclti dallo spettacolo indimenticabile della Valle dei Templi illuminata, dove campeggia il grande TEmpio della Concordia, il più imponente e meglio conservato. Nel piacevole centro storico di Agrigento non possono mancare una passegiata in via Atenea e in viale Vittoria e la visita all'antichissima Cattedrale, al Municipio, alla chiesa di Santa Maria dei Greci, al Teatro Pirandello ed alla casa natale dello scrittore. Passando attraverso una campagna rigogliosa e un mare tinto d'azzurro, si raggiungono le tre zone archeologiche dell'atica città greca di Selinunte. Le colossali rovine, tra cui si stagliano le colonne del tempio dedicato a Giunone sull'altopiano di Marinella, rendono Selinunte uno dei parchi archeologici più importanti del Mediterraneo.

Sesta tappa: Erice e San Vito lo Capo. Il viaggio entra nel vivo nella medioevale Erice, dove ci si potrà perdere tra numerosissime chiese, vicoli contorti, cortili traboccanti di piante e fiori, botteghe artigiane e raffinate pasticcerie dove assaporare i tipici dolci di pasta di mandorla e cedro canditi. Un'incantevole panorama sulle saline trapanesi incornicerà quest incredibile quadro naturale.
A pochi chilometri da Erice, si trova San Vito lo Capo, con il suo mare e la sua spiaggia: quasi tre chilometri di sabbia dorata, bella da fare invidia ai più rinomati paradisi dei mari del sud.
Arrivando in paese dall'unica strada di accesso, si vede il mare ancora prima di incrociare le prime case. Un altro chilometro, e si arriva dritti filati al cospetto di un mare cristallino al quale si accede attraversando un tappeto di sabbia pulita.. Il fondale marino degrada dolcemente verso il largo, e le correnti non lambiscono minimamente questa zona, che dunque è particolarmente indicata anche per chi non è nuotatore provetto. Chi invece preferisce gli scogli alla sabbia, ha solo l'imbarazzo della scelta: a levante come a ponente le possibilità di fare meravigliosi bagni e di godere nel contempo di un paesaggio splendido sono innumerevoli.
Il lungomare consente di passeggiare a pochi metri dalla battigia della spiaggia, e così anche la strada che porta all'altissimo faro - 40 metri, un raggio di oltre venti miglia - dopo aver superato i due moli del porto.
Una strada panoramica attraversa l'altopiano, offrendo alla vista lo splendido paese e il suo golfo.

Settima tappa: Palermo. Il capoluogo siciliano è una delle città più importanti del Mediterraneo. La zona di Palermo era abitata già dall'era paleolitica, ma furno i Fenici a fondare la città dandole il nome di Zyz, "fiore", per la particlare conformazione creata dai due fiumi che la attraversano. Tra i monumenti delle epoche araba e normanna, quelli che maggiormente contraddistinguono Palermo sono: la maestosa Cattedrale, costruita sull'antica sede di una moschea, le cupole rosse della Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, il Palazzo Reale, oggi Palazzo dei Normanni e sede dell'Assemblea Regionale Siciliana, i mosaici bizantini della Chiesa della Martorana, l'opera sotterranea dei Qanat, i palazzi regali come la Zisa, La Cuba ed il Castello di Maredolce nel Parco della Favara. La dominazione angioina abbellì il centro storico con lo stile gorico della Chiesa di Sant'Agostino e la Chiesa di San Francesco d'Assisi, poi rimaneggiata in epoca barocca. Agli aragonesi si devono, tra gli altri, il palazz Scalfani e lo splendido Palazzo Chiaramonte. Tra gli edifici rinascimentali e barocchi, la Chiesa di San Domenico, i Quattro Canti, piazza Pretoria con la bellissima Fontata e il Palazzo Pretorio, sede del Comune, chiamato anche Palazzo delle Aquile. Il Villino Florio ed il Teatro Massimo sono invece splendidi esempi di architettura Liberty.

Ottava tappa: isole Eolie. L'arcipelago delle Isole Eolie prendono il loro nome dal Dio Eolo, dio incontrastato dei venti, ed è formato da sette isole disseminate lungo la costa nord orientale della Sicilia, esse sono sparse come a formare una grande e di cui Vulcano è l'estremità più bassa ed Alicudi e Stromboli le due punte rispettivamente più a ovest e più a est. Sono state definite le "sette perle del mediterraneo", questo perchè sono isole di straordinario fascino. Si tratta di vulcani sempre attivi e quando ci si avvicina non si può fare a meno di essere invogliati ad esplorarle. Panarea è la più piccola ma anche la più frequentata da giovani ed offre una vita notturna niente male. Chi va a Vulcano non può non immegersi almeno per un minuto nel laghetto naturale dei fanghi caldi. Lipari, la più grande, è detta la montagna bianca perchè costituita dalla pomice una pietra che in acqua sta a galla. Salina è l'isola che ha affascinato Massimo Troisi infatti e proprio lì che è stato girato il Film "Il Postino", inoltre è famosa per i capperi e per la produzione di Malvasia il famoso nettare degli dei. Stromboli si presenta come un enorme gigante nero col pennacchio infatti quando il sole tramonta è possibile vedere la fiamma del vulcano uno spettacolo unico al mondo. Rimangono Alicudi e Filicudi che sono le più antiche e tutte e due dotate di straordinaria bellezza in quanto incontaminate.